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 NOVITA'

 

ippe Meirieu

 Quale educazione per salvare la democrazia? 

Dalla libertà di pensare alla costruzione di un mondo comune

 Roma, Armando, 2023.

Traduzione e cura di Enrico Bottero

In una società preoccupata per il futuro, in preda a tentazioni autoritarie e derive neoliberiste, di fronte all'ascesa dell'individualismo e del comunitarismo, l'educazione può ancora fare qualcosa?
Philippe Meirieu cerca di rispondere a questa domanda sviluppando alcune riflessioni a partire dalla storia della pedagogia e dalla sua esperienza personale. Ci dimostra così che la pedagogia non è superata ma è uno strumento indispensabile, se concepita come un'avventura intellettuale e una pratica di emancipazione degli esseri umani.  L'educazione, infatti, non è una forma di manipolazione: noi possiamo creare le condizioni per l’esercizio della libertà, ma non possiamo esonerare nessuno dal suo libero impegno ad apprendere e ad agire.
Per Philippe Meirieu questa tensione tra l'educabilità di tutti e la libertà di ciascuno è al centro di ogni democrazia e, quindi, della stessa educazione alla democrazia. A partire da questa tensione, possiamo individuare i due obiettivi dell'educazione e della scuola di oggi: aiutare le nuove generazioni a pensare con la propria testa per sfuggire a ogni forma di controllo manipolatorio e promuovere la creazione di un terreno comune per "costruire la società". Attraverso la sua esperienza di allievo e di studente, di padre e di insegnante, di ricercatore e di cittadino impegnato nella società, Philippe Meirieu ci accompagna nell'avventura educativa con le sue prove e le sue gioie, le sue preoccupazioni e le sue sfide, ma anche con la speranza che oggi si possa fare qualcosa per salvare le nostre democrazie.

Il libro è acquistabile nelle librerie, sul sito dell'editore e nelle principali piattaforme online.


Enrico Bottero,  Pedagogia cooperativa.
Le pratiche Freinet per la scuola di oggi

Roma, Armando 2021   


Prefazione di Philippe Meirieu  


L’aumento delle disuguaglianze e degli individualismi interroga la scuola, l’istituzione chiamata ad accompagnare le nuove generazioni nello sviluppo delle conoscenze e nella costruzione di una società più solidale. In questo libro presento la pedagogia Freinet, un vero e proprio sistema di pratiche cooperative. Nella classe cooperativa ogni modalità di lavoro è regolata dalla presenza di un patto collettivo fondato su due fattori: l’ambiente, cioè la creazione di una comunità al servizio di tutti e di ciascuno, i materiali e le tecniche, cioè pratiche finalizzate e materiali messi a disposizione per realizzarle.  Le pratiche Freinet (le “tecniche”) sono “istituzioni” perché si realizzano all’interno di un progetto collettivo, sono formative perché permettono, attraverso il “fare”, di acquisire un sapere. Le istituzioni per apprendere (testo libero, corrispondenza interscolastica, giornale, radio, matematica viva, situazioni problema, piano di lavoro, brevetti) si accompagnano a istituzioni più specifiche per imparare a vivere insieme in una collettività (la cooperativa/consiglio degli allievi, gli incarichi di responsabilità, i rituali). Coniugando libertà e vincoli affinché tutti possano progredire, le pratiche Freinet costituiscono un vero e proprio sistema alternativo alla “forma scolastica”, l’organizzazione della scuola affermatasi nell’Ottocento e tuttora prevalente. Di questo sistema presento sia i principi che le esperienze. Nel libro si possono leggere le esperienze di Célestin Freinet insieme a quelle attuali di insegnanti del Movimento di Cooperazione Educativa e dell’Institut Coopératif de l’École Moderne, due Associazioni che fanno parte della rete internazionale di educatori che si ispirano alle idee del maestro francese.  Il volume, che esce con il logo del Movimento di Cooperazione Educativa (http://www.mce-fimem.it), può essere acquistato in formato cartaceo o digitale sui siti online (Amazon, Ibs, ecc.) o sul sito dell’editore:    


V.  https://www.armandoeditore.it/catalogo/pedagogia-cooperativa/
  (edizione cartacea)

https://www.bookrepublic.it/ebook/9791259843319-pedagogia-cooperativa-armando-editore/
(edizione digitale).

Il volume  è prenotabile anche nelle librerie. Qui sotto la copertina, l'indice e  una presentazione del volume.

Enrico Bottero, Il metodo di insegnamento. I problemi della didattica nella scuola di base, Milano, Franco Angeli, 2017.

Questo libro parte da un semplice assunto: per saper insegnare è necessario avere un metodo. Ogni insegnante, a poco a poco, si costruisce un metodo e con esso opera, a volte anche al di là della sua consapevolezza (un metodo non rigido e in continua evoluzione). Acquisire consapevolezza del proprio metodo (cioè una "pedagogia") e migliorarlo è un compito ineludibile del “mestiere” pedagogico. Nel libro il metodo viene inteso nella sua accezione generale, ovvero come quell’insieme di finalità, teorie, e pratiche che permettono l’acquisizione di obiettivi formativi (conoscenze, nozioni, competenze, gesti o abitudini). Rendere coerenti tra loro finalità, teorie e pratiche è un’arte complessa che si perfeziona grazie al continuo rimando tra esperienza e riflessione. Questo sapere ha acquisito nel tempo diverse forme di sistematizzazione. Il metodo prevalente è sempre stato quello trasmissivo, un metodo che si fonda su un'esigenza di razionalità organizzativa e sul sapere visto come contenuto da trasmettere nella mente dell'allievo. Ad esso si oppongono i metodi attivi, quelli che, a partire dai movimenti dell'Educazione Nuova (v. educatori-e-insegnanti), hanno segnato la stagione in cui questo sapere pratico è emerso finalmente dall’anonimato. Le loro esperienze non mancano di limiti ma meritano  particolare attenzione perché hanno costituito una concreta alternativa ai metodi trasmissivi della pedagogia tradizionale, di gran lunga i più utilizzati nella scuola moderna. Le esperienze di metodi in azione (sia quelli "scientifici" che quelli dei "pratici"), di cui si dà ampiamente conto nel volume, sono di primaria importanza per gli insegnanti. Non si tratta di modelli rigidi da applicare. Sono piuttosto la testimonianza di come persone e gruppi hanno affrontato nel loro tempo e nel loro contesto i principali problemi educativi. Quei problemi sono gli stessi che hanno di fronte gli insegnanti di oggi: le finalità e gli scopi dell’insegnamento, il ruolo della motivazione degli allievi, il rapporto tra trasmissione e costruzione del sapere, l’organizzazione di una situazione didattica, la valutazione, ecc. Analizzare i metodi attivi di ieri e interpretarli alla luce del presente è il compito che il libro consegna a tutti i insegnanti interessati a migliorare la propria professionalità.

 

Philippe Meirieu, Una scuola per l’emancipazione. Libera dalle nostalgie dei vecchi metodi e da suggestioni alla  moda, Roma Armando, 2020 (traduzione e cura di Enrico Bottero).

La scuola può essere un luogo di emancipazione? Sì, secondo Philippe Meirieu, ma solo se si propone di formare persone capaci di resistere all’onnipotenza pulsionale, di pensare da sole e di impegnarsi nella costruzione democratica del bene comune. Nella prima parte del libro l’autore spiega perché rifiuta sia la nostalgia dell’autorità verticale e dei vecchi metodi sia l’ingenuo spontaneismo dei fautori delle “scuole alternative”, due opposte tendenze oggi molto presenti nel dibattito pubblico. Nella seconda parte Meirieu affronta questioni centrali su cui oggi sono impegnati gli attori dell’educazione: quali finalità formative nella scuola? Quali conoscenze utilizzare per raggiungere le finalità? Qual è il ruolo delle neuroscienze? Come formare all’attenzione? Come costruire e praticare una valutazione esigente? Come costruire il senso del gruppo per formare alla cittadinanza? Un libro per insegnanti, genitori, educatori, amministratori pubblici e per tutti i cittadini interessati a una scuola che mantenga la sua promessa di giustizia e di solidarietà.

Qui sotto l'indice del volume, il link alla casa editrice e un estratto. Il libro è acquistabile  anche in formato ebook su https://www.ibs.it/scuola-per-emancipazione-libera-dalle-ebook-philippe-meirieu/e/9788869927645 o su  https://www.libreriauniversitaria.it/ricerca/query/philippe+meirieu/reparto/tutti  e su   https://www.hoepli.it/cerca/libri.aspx?query=PHILIPPE+MEIRIEU&filterCategoryPathROOT=

A questo link due video (sottotitolati in italiano) di Philippe Meirieu in cui l'autore presenta il suo volume:

https://www.youtube.com/watch?v=d1JG4eE5ahg&t=

https://www.youtube.com/watch?v=P8v1WnvUjn0&feature=youtu.be
 


Il volume di Philippe Meirieu è acquistabile sul sito della casa editrice Aracne (anche in formato ebook), presso le librerie convenzionate (vedi) o scrivendo a   info@diled.it.

 

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Francesco De Bartolomeis

 I metodi nella pedagogia contemporanea

Edizioni Gessetti Colorati, Ivrea, 2021

 

I metodi nella pedagogia contemporanea è un piccolo libro pubblicato in prima edizione nel 1963 presso l’editore Loescher di Torino. Francesco De Bartolomeis  vi sostiene una tesi che può apparire del tutto ovvia: per fare scuola è necessario avere un metodo. La conoscenza della materia non è dunque sufficiente. L’affermazione non è così ovvia, se è vero che ancor oggi, nell’opinione pubblica e tra gli intellettuali, c’è chi, contro la pedagogia, invoca un “salutare ritorno alle discipline”. In questo modo, però, non si rifiuta il metodo in quanto tale ma si adotta inconsapevolmente quello più consolidato nell’istituzione (insegnamento simultaneo e trasmissivo).  Eppure, già in quegli anni lontani De Bartolomeis spiegava con chiarezza perché è necessaria una preparazione metodologica degli insegnanti all’insegna della ricerca. Il metodo così inteso non limita la libertà dell’allievo e dell’insegnante ma permette di liberare le loro energie cognitive e sociali. Le argomentazioni critiche di De Bartolomeis nei confronti della “bella lezione” di gentiliana memoria e le sue proposte metodologiche (discussione, lavoro di gruppo, ricerca, documentazione) sono  ancora più che mai attuali. Lo riproponiamo in edizione digitale grazie alla disponibilità dell'autore  con una mia prefazione presso le Edizioni Gessetti Colorati di Ivrea. Il libro è disponibile a partire dal mese di settembre 2021. Qui sotto la  copertina dell'e-book e quella dell'edizione originale. Qui sotto il video di una mia conversazione con Reginaldo Palermo sul volume e il link al sito dell'Associazione  Gessetti Colorati ove può essere con una modica spesa.

 

Francesco De Bartolomeis, Fare scuola fuori della scuola, Roma, Aracne Editrice, 2018.


L’innovazione nella scuola (programmazione, metodologia della ricerca, laboratori, cooperazione tra gli insegnanti, superamento dell’unità aula e dell’unità classe ecc.) ha un senso solo se accompagnata da un’estensione delle attività educative fuori della scuola. Ma con quali obiettivi? Con quali metodi? Con quali innovazioni nei programmi didattici, nei comportamenti di insegnanti e allievi? A queste domande il volume cerca di dare una risposta documentando esperienze reali e indicando percorsi praticabili. Emerge così la possibilità di realizzare un sistema formativo allargato che vede collaborare soggetti diversi per garantire il diritto all’educazione come bene collettivo.

 Francesco De Bartolomeis è Professore emerito dell’Università di Torino, pedagogista e studioso di problemi d’arte. È Accademico ad honorem dell’Accademia Albertina di Torino È uno dei protagonisti più autorevoli del rinnovamento della pedagogia e della cultura italiana dal dopoguerra a oggi. Tra l’altro, ha creato un sistema di laboratori fondato sul metodo della ricerca per collegare la formazione con “i problemi a dimensione reale” delle istituzioni culturali, delle attività produttive, dei servizi sociali e dell’ambiente

Qui sotto il link alla mia pagina Educatori/insegnanti (per approfondire su Francesco De Bartolomeis) e a quella della casa editrice Aracne dedicata al volume (acquistabile anche nelle librerie convenzionate sia in formato cartaceo che digitale. V. sopra). 

Per vedere e ascoltare una mia intervista a Francesco De Bartolomeis v. alla pagina  https://www.enricobottero.com/interventi-in-video-e-audio.

l volume è acquistabile sul sito della casa editrice Aracne (anche in formato ebook), presso le librerie convenzionate (vedi) o scrivendo a   info@diled.it.

Philippe Meirieu, Pedagogia. Dai luoghi comuni ai concetti chiave.

Le discussioni sui problemi dell’educazione e dell’insegnamento  hanno spesso per oggetto dei “luoghi comuni”. Oggi questi “luoghi comuni” sono raramente indagati in modo approfondito. Dietro un’unanimità di facciata con cui si esaltano i metodi attivi e la libertà del ragazzo, si nascondono spesso teorie e pratiche contraddittorie il cui scopo principale è il marketing di nuovi "prodotti" pedagogici.  Per questo non si racconta la loro storia né quali diverse interpretazioni si celano dietro alcuni slogan. Philippe Meirieu parte da lì per riprendere  in modo efficace i temi di fondo della pedagogia e della didattica più innovative: il significato dei metodi attivi, la motivazione, l’individualizzazione, il rispetto dell’educando, l’educazione alla libertà. Questi principi educativi si sono affermati nella stagione dell’Educazione nuova e dei metodi attivi.  I principi sono  spesso diventati “luoghi comuni” anche tra gli innovatori allo scopo di alimentare quel "focolaio mitologico"che li ha aiutati a perseverare nei momenti difficili. Oggi non bisogna lasciare che le pedagogie innovative che si ispirano all’Educazione nuova e ai metodi attivi navighino a vista, dimenticando che spesso compensano le loro insufficienze teoriche con il carisma dei loro promotori e l’abnegazione dei loro sostenitori. Dietro l'angolo c'è il rischio di  oscurare i concetti chiave a vantaggio di pure operazioni commerciali, oggi ben più pervasive degli slogan originari. Penso, ad esempio,  alle scuole private che vantano un generico  riferimento ai metodi attivi per acquisire utenti o a  pubblicisti (a volte si tratta anche di insegnanti!) che, fiutando le attese di una società  sempre più individualizzata, scrivono libri tanto attraenti quanto semplificatori destinati al grande pubblico (sul tema v. la Prefazione di Philippe Meirieu all'edizione argentina del volume). È importante, invece, dissipare gli equivoci e mettere in luce le confusioni. Il libro è l’occasione per chiarire concetti e pratiche degli esponenti principali dell’Educazione nuova, da Parkhurst a Kilpatrick, da Demolins a Claparède, da Montessori a  Freinet, da Korczak a  Makarenko, non per fare della semplice ricostruzione storica ma perché, attraverso quel patrimonio di idee ed esperienze, oggi poco conosciuto e quasi assente dai programmi di formazione di educatori ed insegnanti, si possono affrontare i temi e le contraddizioni dell’educazione di oggi. È il compito che Meirieu si è dato con questo libro: aiutare l’educatore e l’insegnante a comprendere le sfide  che stanno dietro i “luoghi comuni”, offrir loro le armi del mestiere e i “concetti chiave” per poter condurre nel modo migliore l’attività pedagogica e didattica.

Il volume è acquistabile sul sito delle edizioni Aracne (v. a lato) o scrivendo a  info@diled.it. 

Articolo di Enrico Bottero e Christian Raimo pubblicato in occasione della morte di Francesco De Bartolomeis