Lo scopo di questo spazio web (senza pubblicità e senza alcun scopo di lucro)  è offrire un contributo per  far crescere l’educazione e il sapere dell’insegnare attraverso il confronto degli insegnanti  tra loro e con il mondo della ricerca pedagogica.  Per approfondire le ragioni della mia scelta rinvio alla presentazione che potete leggere a questo link:

 

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Una classe Freinet al lavoro nella scuola di Château d'Aux (Francia). Fonte:  sito ICEM. Per altre  foto vedi al link qui sotto.

Lezione di filosofia. Miniatura dalle Grandes chroniques de France. Fine XIV secolo. Parigi 

 

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Qui sotto il link all'intervista in video che ho fatto a Philippe Meirieu il 10 ottobre 2018 presso l'Università LUMSA di Roma. L'intervista si trova sul sito di RAISCUOLA ed  è sottotitolata in italiano.

Philippe Meirieu ha  tenuto  a Milano (Università Bicocca) il 7 giugno una conferenza su EDUCAZIONE TERRORISMO.  Nella  pagina PHILIPPE MEIRIEU è possibile scaricare le slides del suo intervento


Il volume di Philippe Meirieu è acquistabile sul sito della casa editrice Aracne, presso le librerie convenzionate (vedi)  e su Amazon.it.

 

Cliccando qui sotto potete accedere alla pagina Facebook IL SAPERE DELL'INSEGNARE  da me gestita.

Francesco De Bartolomeis, Fare scuola fuori della scuola, Roma, Aracne Editrice, 2018.


L’innovazione nella scuola (programmazione, metodologia della ricerca, laboratori, cooperazione tra gli insegnanti, superamento dell’unità aula e dell’unità classe ecc.) ha un senso solo se accompagnata da un’estensione delle attività educative fuori della scuola. Ma con quali obiettivi? Con quali metodi? Con quali innovazioni nei programmi didattici, nei comportamenti di insegnanti e allievi? A queste domande il volume cerca di dare una risposta documentando esperienze reali e indicando percorsi praticabili. Emerge così la possibilità di realizzare un sistema formativo allargato che vede collaborare soggetti diversi per garantire il diritto all’educazione come bene collettivo.

 Francesco De Bartolomeis è Professore emerito dell’Università di Torino, pedagogista e studioso di problemi d’arte. È Accademico ad honorem dell’Accademia Albertina di Torino È uno dei protagonisti più autorevoli del rinnovamento della pedagogia e della cultura italiana dal dopoguerra a oggi. Tra l’altro, ha creato un sistema di laboratori fondato sul metodo della ricerca per collegare la formazione con “i problemi a dimensione reale” delle istituzioni culturali, delle attività produttive, dei servizi sociali e dell’ambiente

Qui sotto il link alla mia pagina Educatori/insegnanti (per approfondire su Francesco De Bartolomeis) e a quella della casa editrice Aracne dedicata al volume (acquistabile anche nelle librerie convenzionate sia in formato cartaceo che digitale. V. sopra). 

Infine, il link a una mia intervista in video a Francesco De Bartolomeis. L'intervista è stata realizzata grazie all'Associazione Gessetti Colorati (in particolare, a Reginaldo Palermo che ringrazio per l'impegno e l'attenzione). L'intervista è visibile anche sul sito dell'Associazione (www.gessetticolorati.it).

 

Philippe Meirieu, Pedagogia. Dai luoghi comuni ai concetti chiave, Aracne, Roma, 2018, Euro 12. 

(a cura di Enrico Bottero)

 E' in uscita l'edizione italiana di questo volume di Philippe Meirieu da me curata.

 Il volume  può essere acquistato sulle librerie online o nelle librerie fisiche convenzionate con la casa editrice Aracne. Qui sotto i link utili e una presentazione. Per ulteriori informazioni v. la pagina  "Philippe Meirieu" di questo sito.

Philippe Meirieu, Pedagogia. Dai luoghi comuni ai concetti chiave.

Le discussioni sui problemi dell’educazione e dell’insegnamento  hanno spesso per oggetto dei “luoghi comuni”. Oggi questi “luoghi comuni” sono raramente indagati in modo approfondito. Dietro un’unanimità di facciata con cui si esaltano i metodi attivi e la libertà del ragazzo, si nascondono spesso teorie e pratiche contraddittorie il cui scopo principale è il marketing di nuovi "prodotti" pedagogici.  Per questo non si racconta la loro storia né quali diverse interpretazioni si celano dietro alcuni slogan. Philippe Meirieu parte da lì per riprendere  in modo efficace i temi di fondo della pedagogia e della didattica più innovative: il significato dei metodi attivi, la motivazione, l’individualizzazione, il rispetto dell’educando, l’educazione alla libertà. Questi principi educativi si sono affermati nella stagione dell’Educazione nuova e dei metodi attivi.  I principi sono  spesso diventati “luoghi comuni” anche tra gli innovatori allo scopo di alimentare quel "focolaio mitologico"che li ha aiutati a perseverare nei momenti difficili. Oggi non bisogna lasciare che le pedagogie innovative che si ispirano all’Educazione nuova e ai metodi attivi navighino a vista, dimenticando che spesso compensano le loro insufficienze teoriche con il carisma dei loro promotori e l’abnegazione dei loro sostenitori. Dietro l'angolo c'è il rischio di  oscurare i concetti chiave a vantaggio di pure operazioni commerciali, oggi ben più pervasive degli slogan originari. Penso, ad esempio,  alle scuole private che vantano un generico  riferimento ai metodi attivi per acquisire utenti o a  pubblicisti (a volte si tratta anche di insegnanti!) che, fiutando le attese di una società  sempre più individualizzata, scrivono libri tanto attraenti quanto semplificatori destinati al grande pubblico (sul tema v. la Prefazione di Philippe Meirieu all'edizione argentina del volume). È importante, invece, dissipare gli equivoci e mettere in luce le confusioni. Il libro è l’occasione per chiarire concetti e pratiche degli esponenti principali dell’Educazione nuova, da Parkhurst a Kilpatrick, da Demolins a Claparède, da Montessori a  Freinet, da Korczak a  Makarenko, non per fare della semplice ricostruzione storica ma perché, attraverso quel patrimonio di idee ed esperienze, oggi poco conosciuto e quasi assente dai programmi di formazione di educatori ed insegnanti, si possono affrontare i temi e le contraddizioni dell’educazione di oggi. È il compito che Meirieu si è dato con questo libro: aiutare l’educatore e l’insegnante a comprendere le sfide  che stanno dietro i “luoghi comuni”, offrir loro le armi del mestiere e i “concetti chiave” per poter condurre nel modo migliore l’attività pedagogica e didattica.