Philippe Meirieu è autore di numerosi libri tradotti in tutto il mondo. Ha insegnato in quasi tutti gli ordini di scuola. Ha guidato molte ricerche sulla scuola e partecipato all’elaborazione di importanti riforme in Francia. Ha anche operato assiduamente nella formazione iniziale e in servizio degli insegnanti. Oggi è professore emerito di Scienze dell’Educazione all’Università Lumière Lyon II.

 

CLASSIFICARE O EDUCARE:  SI DEVE SCEGLIERE?

Non è possibile vivere in società senza utilizzare categorie (gruppi, classi, patologie, ecc.). Come lavorare in istituzioni il cui paradigma organizzativo è fondato sulla classificazione evitando però di collocare definitivamente gli esseri umani in queste classi?  La pedagogia cerca i modi per "dare un nome" senza selezionare ed escludere.  Ad esempio, affrontando la questione del desiderio (l' impensato nelle istituzioni). Ciò vuol dire farsi delle domande: come mobilitare gli allievi? Come   costruire luoghi e tempi strutturati preparati da rituali  per proteggere i soggetti dalle "minacce", dai loro stessi impulsi? Come valutare evitando la persecuzione della misura?  Questi i temi cruciali affrontati da Philippe Meirieu nell'intervento che potete leggere qui sotto.

PHILIPPE MEIRIEU SU CELESTIN FREINET

In occasione di un incontro su Freinet tenutosi a Vallouise (Francia  il 6/5/2019) Philippe Meirieu ha rilasciato una breve intervista in cui delinea il profilo di Célestin ed Elise Freinet e il loro ruolo nel rinnovamento della pedagogia.

 

LA SCUOLA TRA SAPERI, COMPETENZE E DISCIPLINE

Qui sotto il link all'articolo pubblicato su "Cooperazione Educativa, n.4/2018. L'articolo è un dialogo tra me e Philippe Meirieu su una questione centrale nell'insegnamento: il rapporto tra la competenza e i saperi. L'articolo è stata l'occasione per chiarire l'ambivalenza del concetto di competenza (di qui gli aspri dibattiti tra i pro  e i contro) oltre che per discutere di pedagogia dei prerequisiti, del concetto di "sapere", di cosa vuol dire entrare nel mondo simbolico della scrittura, della pedagogia tradizionale 

(oggi ulteriormente alimentata dall'ideologia liberista che vede nella concorrenza e non nella cooperazione il motore di ogni progresso).



DELLA PEDAGOGIA COME UTOPIA

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la pedagogia non è compatibile con le utopie. Le utopie disegnate nella storia sono società chiuse in cui prevalgono la chiusura, la fissità, la gerarchia. Sono "società del controllo" (Deleuze). La pedagogia, al contrario, è accompagnamento, sviluppo, rifiuto di ogni fatalismo e perfezione cristallizzata. Qui sotto la bella analisi di Philippe Meirieu.

Ringrazio Antonio Fiscarelli per aver lavorato alla traduzione dell'articolo.

 

PER UNA PEDAGOGIA DELLA SCUOLA

 Qui sotto si possono scaricare le slides dell'intervento che Philippe Meirieu ha tenuto presso l'Università LUMSA (sede di Roma) il giorno 10 ottobre 2018. Più sotto l'intervista in video che ho fatto per  RAI SCUOLA lo stesso giorno e il testo scritto della stessa intervista.  L'intervista in video è sottotitolata in  italiano.

LA PEDAGOGIA MONTESSORIANA IN FRANCIA

Al link qui sotto potete leggere la versione originale francese della conversazione tra Enrico Bottero e Philippe Meirieu sulla pedagogia montessoriana in Francia. Nell'articolo si discute anche  delle convergenze  e delle differenze  tra Maria Montessori e Célestin Freinet. L'articolo è stato pubblicato in italiano sul n.6/2018 della Rivista Infanzia dedicato a Maria Montessori  nel mondo.

 

La scuola tra saperi, competenze e discipline


Qui sotto la versione originale francese del dialogo tra Enrico Bottero e Philippe Meirieu  sul concetto di competenza e sul suo rapporto con i saperi. Questi ultimi nella scuola sono spesso declinati come "discipline".   I saperi generalmente trasmessi a scuola, infatti, sono saperi proposizionali, cioè un insieme di saperi espressi attraverso semplici contenuti (in molti casi privi di significato per l’allievo). Di qui la necessità di rivalorizzarli.

La versione italiana dell'articolo è pubblicata sul n. 4/2018 della Rivista Cooperazione Educativa (.v. sopra).
 

COSTRUIRE A SCUOLA IL SENSO DEL COLLETTIVO

Nell'articolo qui sotto, scritto dopo gli attentati di Parigi del 2015, Philippe Meirieu affronta un tema centrale  per la scuola di oggi:  promuovere la formazione di gruppi che non si limitino a "vivere insieme" ma che, attraverso il "fare insieme" (di qui l'importanza del progetto e del lavoro di gruppo),   facciano propria  una concezione democratica dell’autorità fondata sull’assunzione di responsabilità di ciascuno (allievi, insegnanti, genitori).

EDUCAZIONE E TERRORISMO

Qui sotto le slides dell'intervento che Philippe Meirieu ha tenuto a Milano il 7 giugno 2018 al Convegno su EDUCAZIONE E  TERRORISMO organizzato dal Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione dell'Università Bicocca.

SCUOLE ALTERNATIVE

Negli ultimi anni abbiamo assistito a un proliferare di iniziative che genericamente possiamo chiamare “scuole alternative". Nell'articolo qui sotto Philippe Meirieu indaga le ambivalenze delle scuole alternative, pone alcune condizioni per una valutazione positiva delle loro esperienze e rifiuta l'istituzione di un doppio canale (scuole innovative, scuole tradizionali) all'interno del sistema di istruzione francese.

 

Philippe Meirieu, Pedagogia. Dai luoghi comuni ai concetti chiave, Aracne, Roma, 2018. 

(a cura di Enrico Bottero)

 Le discussioni sui problemi dell’educazione e dell’insegnamento  hanno spesso per oggetto dei “luoghi comuni”. Oggi questi “luoghi comuni” sono raramente indagati in modo approfondito. Dietro un’unanimità di facciata con cui si esaltano i metodi attivi e la libertà del ragazzo, si nascondono spesso teorie e pratiche contraddittorie il cui scopo principale è il marketing di nuovi "prodotti" pedagogici.  Per questo non si racconta la loro storia né quali diverse interpretazioni si celano dietro alcuni slogan. Philippe Meirieu parte da lì per riprendere  in modo efficace i temi di fondo della pedagogia e della didattica più innovative: il significato dei metodi attivi, la motivazione, l’individualizzazione, il rispetto dell’educando, l’educazione alla libertà. Questi principi educativi si sono affermati nella stagione dell’Educazione nuova e dei metodi attivi.  I principi sono  spesso diventati “luoghi comuni” anche tra gli innovatori allo scopo di alimentare quel "focolaio mitologico" che li ha aiutati a perseverare nei momenti difficili. Oggi non bisogna lasciare che le pedagogie innovative che si ispirano all’Educazione nuova e ai metodi attivi navighino a vista, dimenticando che spesso compensano le loro insufficienze teoriche con il carisma dei loro promotori e l’abnegazione dei loro sostenitori. Dietro l'angolo c'è il rischio di  oscurare i concetti chiave a vantaggio di pure operazioni commerciali, oggi ben più pervasive degli slogan originari. Penso, ad esempio,  alle scuole private che vantano un generico  riferimento ai metodi attivi per acquisire utenti o a  pubblicisti (a volte si tratta anche di insegnanti!) che, fiutando le attese di una società  sempre più individualizzata, scrivono libri tanto attraenti quanto semplificatori destinati al grande pubblico (sul tema v. la Prefazione di Philippe Meirieu all'edizione argentina del volume). È importante, invece, dissipare gli equivoci e mettere in luce le confusioni. Il libro è l’occasione per chiarire concetti e pratiche degli esponenti principali dell’Educazione nuova, da Parkhurst a Kilpatrick, da Demolins a Claparède, da Montessori a  Freinet, da Korczak a  Makarenko, non per fare della semplice ricostruzione storica ma perché, attraverso quel patrimonio di idee ed esperienze, oggi poco conosciuto e quasi assente dai programmi di formazione di educatori ed insegnanti, si possono affrontare i temi e le contraddizioni dell’educazione di oggi. È il compito che Meirieu si è dato con questo libro: aiutare l’educatore e l’insegnante a comprendere le sfide  che stanno dietro i “luoghi comuni”, offrir loro le armi del mestiere e i “concetti chiave” per poter condurre nel modo migliore l’attività pedagogica e didattica.



Qui sotto la prefazione all'edizione argentina del volume e il link alle edizioni Aracne per poterlo acquistare. Il volume è acquistabile anche presso le librerie convenzionate (vedi link)

 

Qui potete scaricare le slides degli interventi che Philippe Meirieu ha tenuto a Piacenza il 27/2/2018 (Educare all'autonomia) e a Bologna il 28/2/2018 (Pedagogia. Luoghi comuni, paradigmi e sfide attuali). Le slides sono in italiano. Inoltre,  su you tube è disponibile un video dell'incontro che si è tenuto a Piacenza (con un intervista a Philippe Meirieu)

 
 


Foto dell'incontro con Philippe Meirieu che  si è tenuto il 28 febbraio 2018 presso l'Università di Bologna. 

Philippe Meirieu è insieme a Vanna Gherardi (docente di  Metodologie e didattiche attive) e Enrico Bottero (traduttore e curatore del volume "Pedagogia.Dai luoghi comuni ai concetti chiave").


 

Qui sotto potete scaricare le slides degli interventi che Philippe Meirieu ha tenuto rispettivamente a Padova e a Pescara nel mese di marzo 2018. L'intervento di Padova (La rivoluzione culturale del Sessantotto: interpretazioni miti, modelli, frontiere) è stato svolto in occasione del Convegno internazionale  Il Sessantotto: passioni, ragioni, illusioni organizzato dalla locale Università. L'intervento di Pescara (Il piacere di apprendere e insegnare al centro dell'azione pedagogica) è stato svolto in occasione di un incontro  organizzato dall'editrice Giunti. Il tema  dell'intervento è anche l'oggetto del volume collettaneo Il piacere di apprendere, curato da Philippe Meirieu e pubblicato in Italia da Giunti Lisciani (2016).

 

Philippe Meirieu, Fare la Scuola, fare scuola. Democrazia e pedagogia, Franco Angeli, Milano, 2015.

Fare la Scuola, fare scuola.Democrazia e pedagogia  si rivolge prima di tutto agli insegnanti in servizio e in formazione iniziale. Ad essi offre spunti di lavoro, orientamenti di metodo e preziosi riferimenti al patrimonio pedagogico. È rivolto anche ai formatori e ai consulenti, per i quali può costituire un prezioso strumento di lavoro grazie alla presenza di schede e proposte di attività con i docenti. Uno strumento agile, dunque,  che può essere utilizzato  in tutto o in parte a seconda delle domande e dei bisogni presenti in uno specifico contesto scolastico. Non un libro operativo come ce ne sono tanti,  ma un prezioso documento  frutto  della profonda riflessione e dell’esperienza di uno dei più importanti pedagogisti francesi.

 Altri strumenti oltre a quelli presenti qui e nel volume sono disponibili in francese e scaricabili gratuitamente sul  suo sito. V. link qui sotto. 

 

Ai link qui sotto è possibile scaricare  una brochure sul volume (con l’indice), un’ anteprima generale (Prefazione e indice completo) e un’anteprima di tre schede di lavoro sui temi trattati nel volume:

Sul sito di RAISCUOLA potete ascoltare una mia intervista in video sul libro di Philippe Meirieu. A questo link:

INCONTRI IN ITALIA CON PHILIPPE MEIRIEU

Presso l’Università di Bologna, Dipartimento di Scienze dell’Educazione il 9 e 10 maggio 2016 si  è tenuta una serie di incontri con Philippe Meirieu. Le giornate sono  state dedicate ad Alain Goussot, recentemente scomparso. L’incontro conclusivo si è svolto  il 10 maggio pomeriggio. All’incontro ho partecipato anch’io in qualità di curatore della traduzione del volume.  V. immagini qui sotto:

 

Nel documento qui sotto (in francese) André Glardon (Svizzera) ha fatto una bella sintesi di  Fare la Scuola, fare scuola (Faire l'Ecole, faire la classe)  di Philippe Meirieu.

 

Qui sotto  si possono  scaricare alcuni articoli  di Philippe Meirieu I testi sono utili strumenti per le attività di formazione suggerite  nel volume. I testi originali  sono pubblicati sul sito www.meirieu.com. La traduzione è mia su concessione dell’autore.

La pedagogia e il digitale

Il testo di Philippe Meirieu presentato qui sotto fa parte del  volume collettaneo L’école, le numérique et la société qui vient (Mille et une nuits, Paris, 2012). Il tema è di grande attualità e importanza: la sfida del digitale per la scuola e i sistemi formativi. Philippe Meirieu, riprendendo alcune analisi di Bernard Stiegler, parte dal presupposto secondo cui ogni tecnica inventata dall’uomo nella sua storia per oggettivare la  memoria orale sia ciò che i Greci chiamavano pharmakon, ovvero  possa essere sia rimedio che veleno. Perché il digitale possa svolgere un ruolo positivo nell’educazione e nello sviluppo del pensiero sono necessarie alcune condizioni. Meirieu le prende in esame in questo testo.

 

Pensare e organizzare la classe

In questo documento Philippe Meirieu  analizza il funzionamento della classe scolastica e mette in evidenza come essa si trovi al centro di molte tensioni e di vere e proprie contraddizioni. Si cerca quindi di individuare le modalità per affrontare  queste contraddizioni   con l’azione educativa e le scelte organizzative:

 

L’insegnante come “servitore pubblico”


Nelle nostre società democratiche l’autorità tradizionale dell’insegnante è entrata in crisi. Senza cedere a inutili nostalgie passatiste, si tratta di costruire una nuova forma di verticalità che possa fondare l’autorità dell’insegnante nella società attuale. Nell’articolo che segue, Philippe Meirieu indaga quello che potrebbe essere  il nuovo ruolo dell’insegnante come attore di un “servizio pubblico educativo”.  ”In una scuola degna di questo nome – scrive Meirieu – un insegnante trova la sua legittimazione in quanto è un  ‘servitore pubblico’:  non perché debba obbedire al pubblico a cui insegna, ma perché deve permettere all’allievo di passare dallo ‘spazio privato’  allo ‘spazio pubblico’,  dall’egocentrismo infantile e familiare  alla comprensione di altri universi e di altri linguaggi, dal ‘credere’, che appartiene al campo personale e della sua comunità, al ‘sapere’, che si colloca invece all’interno di un processo di validazione e universalizzazione delle conoscenze. In questo senso, essere al servizio del pubblico significa contribuire alla costruzione della polis,  permettere alle persone di inserirsi in un collettivo  senza che per questo  debbano rinunciare alla loro identità”:

 

La scuola tra la pressione consumista e l’irresponsabilità sociale


Secondo Philippe Meirieu  oggi siamo prigionieri di un’opposizione  non semplice e di cui non è affatto  facile liberarsi: la pressione consumistica da un lato e l’irresponsabilità sociale dall’altro. Tra queste due tendenze la scelta non è sempre facile. nella seconda parte del testo si richiama l’opposizione tra la scuola “servizio” e la scuola “istituzione”. Infine, si riprendono   i fattori di crisi della scuola come istituzione. In conclusione,  si cerca di mettere in evidenza come, per fondare la scuola come istituzione, sia necessario reinventare un bene comune:

 

Principi per un’educazione democratica


Nella nostra società, l’educazione è sostanzialmente e prima di tutto educazione alla democrazia. Nel documento che segue Philippe Meirieu elenca una serie di principi per realizzare un’educazione democratica:

 

A proposito di competenze

In questo articolo Philippe Meirieu  analizza il concetto di competenza nei suoi diversi aspetti e sfumature fino a individuarne le implicazioni didattiche:

 

SCUOLA DELL’INFANZIA, PRIMA SCUOLA


In questo articolo pubblicato in due puntate successive sulla rivista “Infanzia” (n. 5 e 6 2009),  Philippe Meirieu tocca alcuni basilari temi educativi: la dialettica continuità / discontinuità nella crescita del bambino, il rapporto tra ruolo dello sviluppo endogeno e ruolo degli interventi educativi esterni (con il rischio, di stretta attualità, di una separazione delle conoscenze tecniche dallo sviluppo globale della persona), lo stretto rapporto esistente tra apprendimenti di tipo cognitivo e rituali di vita collettiva (il “vivere insieme”), la questione della disciplina (oggi di particolare attualità sia in Francia che in Italia), la crescita del soggetto in rapporto alla conquista della padronanza di sé:

 

CON LA SCUOLA PER LA DIGNITA’

(testo a cura di Michele Mainardi e Adolfo Tomasini)

Incontro con Philippe Meirieu e Jean Pierre Pourtois

Partendo dagli atti delle giornate circondariali tenutesi a Locarno il 18 e il 19 agosto 1997 sul tema «Fare scuola: un affare di tutti», questa pubblicazione sviluppa uno specifico itinerario, con lo sguardo rivolto ad una scuola dove si accolga la diversità di ognuno, la si riconosca e la si rispetti, entro i limiti della vicendevole osservanza delle leggi e dei valori culturali fondamentali, allo scopo di garantire la legittimazione della differenza e della sua espressione democratica nella società.

 

INTERVISTE E CONFERENZE IN VIDEO

Qui sotto i link a 

- Conferenza di Philippe Meirieu a Creteil su ” Il piacere di apprendere”

- Conferenza di Philippe Meirieu sul tema “Dal ragazzo consumatore al ragazzo cittadino: quale educazione”

-   Intervento in video di Philippe Meirieu sulle sfide dell’educazione in una società democratica (il rischio dell’individualismo  e la costruzione del bene comune a scuola)

 

Pubblicazioni di Philippe Meirieu

Nel documento scaricabile qui sotto un elenco delle pubblicazioni di Philippe Meirieu in edizione originale in lingua francese.

In Italiano sono disponibili i seguenti volumi:

Pedagogia: il dovere di resistere, Edizioni del Rosone, Foggia, 2013.

Lettera agli adulti sui bambini di oggi, Junior,  Bergamo, 2011.

Korczak, Perché vivano i bambini, Junior, Bergamo, 2014.

Frankenstein educatore, Junior, Bergamo,2013.

Fare la Scuola, fare scuola. Democrazia e pedagogia, Franco Angeli, Milano, 2015 (traduzione e cura di Enrico Bottero).

Pedagogia. Dai luoghi comuni ai  concetti chiave, Edizioni Aracne, Roma, 2018 (traduzione e cura di Enrico Bottero).


Con altri autori:

Il piacere di apprendere, Giunti e Lisciani, Teramo, 2016

Quarta di copertina

Come si può insegnare a chi non ha voglia di apprendere? Come si fa a infondere il gusto di imparare? La trasmissione del sapere è fragile, spesso aleatoria, e l'apprendimento, sì, proprio l'apprendimento, è talvolta ingrato e pieno di trappole. Ecco perché per suscitare il desiderio di apprendere è necessario far accedere alunni e studenti alla gioia del comprendere, la gioia essenziale di "tutta l'educazione". Bisogna cioè collocare il piacere nel cuore dell'apprendimento e "lungo tutto l'arco della vita". In questo libro manifesto, Philippe Meirieu ha invitato dodici personalità impegnate e appassionate come lui, con l'obiettivo di difendere il valore a cui tiene di più: il piacere di apprendere.